Un libro è un libro
“Solo qualche mente burocratica e miope può pensare che un libro di carta sia un libro e un libro in formato elettronico sia un videogioco o qualche cosa di tecnologico. Un libro è un libro”
Sono le parole del Ministro Franceschini presente all’inaugurazione della Fiera di Francoforte che si svolge in questi giorni.
Parole che ci fa piacere sentire e speriamo si concretizzeranno presto equiparando l’IVA degli eBook (al 22%) a quello della carta (al 4%).
Il presidente dell’Associazione Editori Italiani (AIE), Marco Polillo, ha annunciato che nei prossimi giorni verrà lanciata una campagna di sensibilizzazione #unlibroèunlibro “coinvolgendo l’opinione pubblica. Attraverso un sito – unlibroeunlibro.org – inviteremo gli autori, i bibliotecari, gli altri professionisti del settore, ma soprattutto i lettori a condividere questa battaglia. Perché le dichiarazioni di oggi non restino lettera morta.”
Dobbiamo attendere e sperare però che il tema sia portato in sede di Consiglio Ecofin entro la fine del semestre di Presidenza italiana, anche se, come sappiamo, la Francia ha già fatto da sola.
Intanto siamo andati a rileggerci la conclusione della sentenza che potete leggere integralmente qui:
“L’articolo 98, paragrafo 2, primo comma, e l’allegato III, punto 6, della direttiva 2006/112/CE del Consiglio, del 28 novembre 2006, relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto, come modificata dalla direttiva 2009/47/CE del Consiglio, del 5 maggio 2009, devono essere interpretati nel senso che, purché sia rispettato il principio di neutralità fiscale inerente al sistema comune dell’imposta sul valore aggiunto, cosa che spetta al giudice del rinvio verificare, non ostano a una normativa nazionale, come quella di cui trattasi nel procedimento principale, che assoggetta i libri pubblicati in formato cartaceo a un’aliquota IVA ridotta e quelli che sono pubblicati su altri supporti fisici, come CD, CD-ROM o chiavette USB, all’aliquota normale di tale imposta.”
A partire dal 1° giugno 2009, l’allegato III, punto 6, della direttiva IVA è formulato come segue:
«fornitura di libri su qualsiasi tipo di supporto fisico, inclusi quelli in locazione nelle biblioteche (compresi gli stampati, i fogli illustrativi ed il materiale stampato analogo, gli album, gli album da disegno o da colorare per bambini, la musica stampata o manoscritta, le mappe e le carte idrografiche o altri tipi di carte), giornali e periodici, escluso il materiale interamente o essenzialmente destinato alla pubblicità».
Intanto i presenti alla Fiera di Francoforte si stanno accorgendo di quanto l’industria mondiale del libro sia digitale.
I libri dovrebbero avere l’iva a zero (0): la cultura, di qualsiasi genere, è il futuro.
Molti più libri, molta meno violenza.
E poi gli editori dovrebbero poter spedire ad una super tariffa conveniente.